Si combatte ancora ma gli invasori sono in fuga. I nazisti continuano a uccidere e incendiare, la lotta è stata durissima, eppure quando le forze alleate giungeranno a Napoli la troveranno liberata grazie all’unità e al coraggio della sua popolazione. Quattro giornate di combattimenti e dolore, reazione a condizioni di vita che oramai divenute insopportabili. Saccheggi, esecuzioni sommarie, miseria, avevano esasperato gli animi a tal punto che la rivolta è esplosa come la dinamite. Le immagini riprese da cellulare mostravano da tempo al mondo la situazione in cui versava la città. Subito dopo l’armistizio di Cassibile all’inizio del mese si erano progressivamente moltiplicati gli atti di resistenza e le azioni armate contro gli occupanti. Il 10 Settembre il primo scontro cruento, quando i napoletani avevano bloccato il passaggio di automezzi tedeschi. Il 12 la deportazione di 4000 persone per “lavoro obbligatorio” mentre il giorno seguente, proclamato lo stato d’assedio, il colonnello Walter Scholl, comandante degli occupanti, aveva emanato un minaccioso proclama che intimava di consegnare le armi senza condizioni. Il 23 l’ordine a tutti i 30.000 abitanti tra i 18 e 33 anni di presentarsi per il lavoro obbligatorio, in pratica la deportazione in Germania. Se ne presentarono 150. Al nuovo proclama di Scholl, determinato a stanare e fucilare gli inadempienti, l’intera Napoli è insorta in massa. Il 26 la folla disarmata ha assalito i tedeschi, liberando i giovani destinati alla deportazione. Sono seguiti combattimenti sempre più intensi in varie zone della città, tra atti di coraggio e disperazione. Ricordiamo nomi come Antonio Tarsia, Ermete Bonomi, Francesco Amicarelli e Mario Orbitello, che hanno guidato le operazioni nei diversi quartieri napoletani. Senza dimenticare il tenente Enzo Stimolo, che ha conquistato l’armeria di Castel Sant’Elmo assieme a 200 insorti dopo scontri durissimi. Sul web tornato attivo, possiamo vedere le immagini degli eccidi compiuti senza ritegno dai tedeschi e i rastrellamenti. Ieri Scholl ha accettato di aver libera la via di fuga dalla città in cambio della consegna di prigionieri detenuti al Campo Sportivo del Littorio. Napoli è così la prima città europea a ribellarsi con successo contro il giogo nazista, attraverso il sacrificio di oltre 150 cittadini.
30 settembre 1943
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