Lacrime, urla, richieste di aiuto, feriti e corpi immobili ovunque. Le immagini riprese tramite cellulare, seppur per pochi secondi, danno solo una vaga idea dell’orrore che ha funestato quello che doveva essere un evento di festa e di sport. A causare la tragedia verificatasi durante la 24 Ore di Le Mans, uno dei gran premi automobilistici più prestigiosi al mondo, è stata l’uscita di pista della Mercedes-Benz 300 SLR di Pierre Levegh. Le immagini televisive, attualmente sotto sequestro, mostrerebbero chiaramente le fasi drammatiche dell’incidente. Un sorpasso in ridoppiaggio sulla Austin-Haley guidata la Lance Macklin ha prodotto un successivo, disastroso tamponamento tra le due vetture. L’auto di Macklin ha funto da rampa di lancio per quella di Levegh, che è stata proiettata sulla barriera che separa la pista dalla tribuna prendendo fuoco. Alcuni pezzi del veicolo sono piombati sulla tribuna, seminando panico e morte tra gli spettatori. Oltre 80 le vittime, incluso Levegh, mentre i feriti potrebbero essere più di un centinaio. La gara è proseguita, al solo scopo di non creare ostacolo per le ambulanze e i soccorsi, ma la Mercedes si è comunque ritirata per rispetto. “Siamo distrutti, potremmo finirla qui” è l’unico sms di commento inviato dalla casa automobilistica di Levegh, la Bristol Cars. Vince la Jaguar, per quel che può valere. Affrontato il lutto, la questione della sicurezza dovrà essere una priorità.
(11 giugno 1955)
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