giovedì 17 maggio 2018

Napoleone annette lo Stato Pontificio

“I francesi devono andarsene. Lasciassero in pace il Santo Padre”. Il parere di un’anziana signora raccolto per le strade di Roma esprime alla perfezione lo stato d’animo dei fedeli, in una città santa del cattolicesimo che sembra non poter rimanere in eterno fedele e se stessa. Lo Stato Pontificio sembrava averla scampata dopo il periodo burrascoso della Repubblica Cisalpina. Tutti ricordano bene quando l’esercito francese dilagò nel Nord Italia ottenendo l’annessione della Romagna oltre che di Tolentino, Bologna e Ferrara. Roma, tanto per cambiare, oggetto di distruzioni e saccheggi. Poi nel 1798 il presunto inizio della fine, la Repubblica Romana legata a doppio filo alla Francia, Papa Pio VI messo agli arresti e condotto in esilio. Con la liberazione da parte dell’Esercito Borbonico, e la restituzione del potere temporale al Pontefice, si poteva sperare in un ritorno all’ordine. L’illusione si è spezzata l’anno scorso con la nuova invasione da parte francese e la deportazione del nuovo Papa Pio VII assieme al collegio cardinalizio. Napoleone I, annessa metà delle Marche al suo stato satellite detto Repubblica Italica, ha ordinato l’annessione dello Stato Pontificio. La struttura del paese sarà smembrata in dipartimenti e governata alla maniera francese. Basterà la reazione del Papa, che ha scomunicato i responsabili escluso Napoleone, a riportare queste terre nella mani della Chiesa?

(17 maggio 1809)

Nessun commento:

Posta un commento

Post più popolari

Categorie

Contattaci

Nome

Email *

Messaggio *