venerdì 18 maggio 2018

Il Rhode Island abolisce la schiavitù

Molti di noi danno determinate libertà per scontate, ma in tanti paesi sono solo sogni non contemplati. Le autorità del Rhode Island compiono un ulteriore gesto che vale al loro paese il titolo di stato più progressista tra tutte le colonie presenti in Nord America. Dopo aver abolito i processi per Stregoneria (quante notizie di nuovi roghi riempiono ancora i tg!), l’incarcerazione per debiti e diverse forme di pena capitale, oggi si è giunti nientemeno che ad una legge ostile al concetto di schiavitù . Riguarda il genere umano nel senso esteso del termine, ossia indistintamente bianchi e neri. Ad essere pignoli la legge stabilisce che la persona coinvolta debba essere liberata dopo dieci anni, ma si suppone una sempre minore osservanza del limite nel prossimo futuro. Su youtube circolano video girati da abolizionisti convinti, bianchi e neri, che citano il comandamento “non rubare”, inteso come “non ridurre” in schiavitù. Ora bisogna sperare in un contagio positivo negli altri stati, sebbene il pericolo di involuzioni successive nello stesso Rhode Island. In quest’epoca ad un passo in avanti ne seguono spesso dieci all’indietro.

(18 maggio 1652)

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