Qualcosa sta per cambiare in Francia, probabilmente in Europa. Ce lo hanno comunicato chiaramente i 400 studenti che avevano occupato, all’inizio in maniera del tutto pacifica, il cortile dell’Università della Sorbona. Le nuove generazioni nel paese d’Oltralpe si stanno mobilitando contro un sistema avviato a morire. Dieci anni di gollismo, di prosperità, che sono però sfociati nella crisi economica e morale, in un malcontento non più arginabile. Serpeggia l’impulso alla rivolta verso un certo autoritarismo paternalistico, nato attraverso cambiamenti sociali avvenuti con una rapidità senza precedenti. “Non accettiamo l’imperialismo, non ci arrendiamo alla dittatura del consumo, il 22 Marzo [il movimento liberale di recente formazione ndr] è stato soltanto l’apertura di una porta” è la dichiarazione di uno dei ragazzi tramite cellulare, inviata ai suoi genitori. La miccia è stata accesa dalle forze dalle forze dell’ordine, quando hanno fatto irruzione per sgomberare senza nessuna remore nel servirsi della forza bruta. Centinaia gli arresti. “Così le istituzioni universitarie ci proteggono?” ha tweetato una ragazza. “Le autorità rifiutano per prime di confrontarsi” è un altro messaggio “La pacatezza non significa rendersi schiavi” A conferma di questo pensiero la reazione studentesca è a sua volta degenerata in sassaiole e barricate. Uno degli agenti coinvolti ha dichiarato che l’intervento derivava soltanto dal timori di attacchi da parte dell’estrema destra. Indipendentemente dalle reciproche ragioni la notizia dei centinaia di arresti effettuati scatenerà, ormai è quasi certo, altre manifestazioni. Al momento i movimenti di sinistra sono indecisi sulla posizione da adottare, ma la Storia non aspetta nel bene e nel male.
(03 maggio 1968)
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