Un patto scriteriato? Probabile. Si poteva evitare un giuramento di fedeltà incondizionata verso un alleato tanto scomodo e pericoloso? Dipende dai punti di vista. Comunque la si pensi, l’ingranaggio della storia si è rimesso in modo minacciando di stritolare l’Europa. La relativa convinzione con cui l’accordo è vissuto da parte italiana viene espressa dal nome. Hitler avrebbe optato per Patto di Sangue, ma il Duce ha ritenuto non suonasse bene all’orecchio degli Italiani e lo ha cambiato in Patto d’Acciaio. Come a dire che assieme saremo una fortezza invincibile, che la sofferenza sarà breve e dimenticabile. Del resto l’obiettivo è il mantenere la pace sul continente, almeno a parole. La firma dell’atto è stata effettuata dai ministri degli Esteri Galeazzo Ciano e Joseph von Ribbentrop. Sul piano politico siamo davanti ad una situazione inedita in quanto la natura del Patto è sia offensiva sia difensiva, vale a dire che il reciproco aiuto militare ed economico sarà obbligatorio anche nel caso che l’alleato sia l’aggressore. In un totalitarismo parziale e contraddittorio come quello italiano (in Germania internet è blindato, qui i controlli sono più blandi) è filtrato sui social un commento dello stesso Ciano “E’folle incatenarsi ai destini dei tedeschi, dovevamo limitarci ad una collaborazione. Il Duce ha agito troppo d’impulso”. Ormai la guerra è solo questione di “quando”.
(22 maggio 1939)
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