venerdì 4 maggio 2018

Esplosione alla miniera di Ribolla

“Addio, sarà un miracolo se ci rivedremo. Pregate per me”, “Pensa tu alla mamma, un abbraccio”. Sono alcuni dei toccanti messaggi inviati durante le fasi più drammatiche dalla incredibile tragedia che si è abbattuta su Ribolla, piccola frazione di Roccastrada in provincia di Grosseto. A mandarli sono stati alcuni sopravvissuti, per quanto in gravi condizioni, tanti loro colleghi non hanno avuto il tempo neanche di rendersi conto. La causa è ancora una volta il Grisù, gas molto utilizzato soprattutto nelle miniere di zolfo e carbone ma (specie in contatto con l’aria) tossico, infiammabile e altamente esplosivo. Una spaventosa onda d’urto ha colpito la sezione Camorra Sud della miniera di lignite non lasciando scampo alle decine di lavoratori presenti. La respirazione di molti minatori degli altri reparti è stata inoltre compromessa per via della nube di polvere diffusa nell’intera struttura. 43 le vittime, provocate oltre che dalla fatalità anche da carenze nell’organizzazione dei soccorsi, resi difficoltosi dall’assenza di maschere antigas. Da vent’anni Ribolla era divenuta un importante villaggio minerario di proprietà della Montecatini, che ha già sottinteso la volontà di chiudere per sempre questa esperienza dall’epilogo funesto. La miniera sarà chiusa e smobilitata.

(04 maggio 1954)

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