Messaggi di cordoglio e di affetto giungono da tutto il mondo per la scomparsa di Hachi, il quattrozampe più amato e conosciuto anche da chi non ha mai avuto in casa un amico peloso. La sua storia è tanto semplice quanto struggente. Appartenente alla razza tipicamente giapponese detta “akita” (nasce nella città di Odate, nell’estremo nord del paese), viene adottato giovanissimo da Hidesaburo Hueno, professore di attività agricole all’Università Imperiale di Tokyo. Il padrone di Hachiko, questa la forma vezzeggiativa usata in giapponese, fa vita da pendolare per esigenze lavorative, ma questo non scoraggia la dedizione del cagnolino. Ogni mattina lo accompagna alla stazione di Shibuya, e nel pomeriggio si fa trovare puntuale ad accoglierlo al suo ritorno. Un brutto giorno il professore muore per un ictus che lo coglie all’Università, ed Hachi non lo vede comparire come il solito alle 5 del pomeriggio. Da allora, ogni singolo giorno, nello stesso punto, si ripresenta alla stazione nell’eterna attesa di un amico umano che non tornerà . I passeggeri della stazione lo hanno presto accolto come una gradita e tenera presenza, offrendogli cibo e riparo. Ora Hachi non c’è più, una malattia detta filiarasi se lo è portato via all’età di 11 anni. Un intero paese lo piange e sicuramente non lo dimenticherà mai, come dimostra il giorno di lutto nazionale proclamato per la sua scomparsa. Avete col vostro animale domestico un rapporto particolare, che dall’esterno sembra comune ma per voi ha un che di speciale? Scriveteci.
(8 marzo 1935)
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